Il poggio di Bonaria è uno dei colli della città di Cagliari. Su questa altura si sono svolti nei secoli scorsi avvenimenti molto importanti, che hanno contribuito a determinare il destino dell’isola e del Paese.

Il 4 aprile 1297, Papa Bonifacio VIII tolse ai Pisani il colle di Bonaria, per darlo in feudo a Giacomo II d’Aragona, il Regnum Sardiniae et Corsicae, creato motu proprio dallo stesso papa.
Il 13 giugno 1323 l’infante Alfonso d’Aragona sbarca nel golfo di Palma, sulla costa sulcitana, con un imponente corpo di spedizione di navi, uomini e cavalli per prendere possesso del nuovo regno. La conquista dell’isola sembrava facile ma non fu così. Una serie di piccole guerre locali interesserà tutta la regione sino alla fine del secolo. In pratica il trecento fu attraversato dagli eventi di una guerra endemica; “una guerra dei cento anni in scala ridotta”, ha detto uno storico catalano.
L’infante Alfonso dopo lo sbarco cinse d’assedio prima Villa di Chiesa (Iglesias), che riuscì a resistere sino al 7 febbraio dell’anno successivo. Presa la città gli invasori investirono il Campidano e quindi assediarono Cagliari; più propriamente il Castello. Di fronte ad esso, sul colle di Bonaria, gli aragonesi fecero erigere una rocca, cinta di mura, in pratica una nuova città che ebbe in sei mesi una popolazione di seimila uomini.

Il 19 giugno 1324, un anno dopo lo sbarco nell’isola, un martedì, sotto una tenda d’assedio sul colle di Bonaria, fu firmata la pace fra il Comune di Pisa e la Corona d’Aragona in guerra per la conquista dei territori oltremarini pisani nell’isola i quali non rappresentavano tutta la Sardegna ma solo una parte di essa, e cioè: il Campidano, la Gallura e il Logudoro.
Con la firma del trattato di pace i vincitori cambiarono la condizione giuridica dell’ex entità sardo-pisana da subordinata in assoluta, al fine di aggregare questi nuovi territori con specifica fisionomia istituzionale alla Corona d’Aragona rappresentata dalle leggi monarchiche. Quindi, nel 1324 fu creato uno Stato ex novo: il Regno di Sardegna e Corsica. Tutto questo è affermato da una Carta Reale Diplomatica dell’Archivio della Corona d’Aragona di Barcellona, pubblicata nel 1952 da Antonio Arribas Palau nel suo volume “La conquista de Cerdeña por Jaime II de Aragòn”.
Per concludere, gli avvenimenti descritti più sopra consentono d’affermare che l’attuale Stato Italiano è nato in Sardegna e precisamente il 19 giugno 1324, sotto una tenda d’assedio sul Colle di Bonaria, nei pressi di Cagliari. Inizialmente fu chiamato “Regno di Sardegna e Corsica” fino al 1475, cioè quando con le nozze di Ferdinando II e Isabella e la conseguente nascita della Corona di Spagna il titolo originario diventò “Regno di Sardegna”; nel 1861 “Regno d’Italia” fino al 1946, poi “Repubblica Italiana” fino ad oggi.