Il 25 marzo 1970 ricorre il sesto centenario della venuta della Madonna. Si preparano grandiosi festeggiamenti, ma nel cuore di tutti c’è un desiderio, una sensazione, quella di vedere il Santo Padre, fisicamente presente, ai piedi di Maria. Sarebbe una cosa meravigliosa, mai accaduta nella storia dell’Isola se si eccettua la venuta forzata, di un paio di papi approdati in queste terra, non come Vicari di Cristo, ma come prigionieri per amore di Cristo. Nel corso di alcune udienze ad autorità e gruppi sardi, il papa aveva parlato in termini entusiasti dei Sardi, della Sardegna e del Santuario. Aveva poi mandato come Arcivescovo addirittura un cardinale, Sebastiano Baggio; aveva compiuto alcuni gesti significativi, come la benedizione della lampada che i ciclisti offrirono alla Madonna. Tutto questo fece pensare che qualcosa sarebbe successo. Addirittura i giornali cominciarono a parlare della venuta del papa, senza che ci fosse stata notizia o conferma da parte di alcuno. La conferma venne: il papa sarebbe venuto a Bonaria per presiedere i festeggiamenti. Alle 10 in punto del 24 aprile 1970 Papa Montini tocca il suolo di Sardegna, bacia la terra e si rivolge a quanti sono lì ad accoglierlo:
“Salute a te, Sardegna nobile e forte, generosa e paziente, laboriosa e fiera! Salute a te, Sardegna, terra di martiri e di santi, di lavoratori e di magistrati, di marinai e di pastori semplici e fieri… salute a te, Sardegna cristiana, Sardegna cattolica, la cui storia è maturata nel sangue dei martiri… Il papa viene a te, come per ricompensarti di questa antica e provata fedeltà…”.

A Bonaria lo accolgono in centocinquantamila. Celebra l’Eucarestia nel piazzale e parla. Parla della Madonna, un discorso straordinario che, a detta di teologi insigni, costituisce come il preludio della nuova mariologia. Una frase contenuta nel suo lungo discorso, ha suscitato particolare entusiasmo e interesse nei devoti di Maria:
“Se vogliamo essere cristiani, dobbiamo essere mariani, cioè dobbiamo riconoscere il rapporto essenziale, vitale, provvidenziale che unisce la Madonna a Gesù, e che apre a noi la via che a Lui ci conduce”. Queste parole dovrebbero essere scolpite a lettere d’oro nel cuore di ogni cristiano ed essere motivo di riflessione continua.

Paolo VI venne a Cagliari, esclusivamente, per onorare la Vergine di Bonaria e per questo, si volle innalzare un monumento (opera di Enrico Manfrini) a Lui dedicato nell’atrio della Basilica, a perenne ricordo e riconoscenza. Il papa apprezzò moltissimo questo gesto e con una lettera inviata al Cardinale Baggio, manifestò i suoi sentimenti di gratitudine. La lettera termina con un’affermazione: “Alla città e all’isola tutta sia confermata la nostra stima, la nostra affezione, il nostro distinto augurio di crescente prosperità”.

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