Domenico Alberto Azuni nacque a Sassari, il 3 agosto 1749. Suo padre Giannantonio, noto farmacista turritano, lo incoraggiò fin dalla più tenera età verso lo studio.
Nel 1767 ottenne il Magistero in Arte e Filosofia, e nel 1772 si laureò in Leggi nella Regia Università di Sassari. Attese la professione forense fino al 1777, i primi due anni in Sardegna e gli altri a Torino. Dopo di che rivestì molte e importanti cariche, come vice-intendente e giudice a Nizza.
Nel 1789 divenne senatore, nel corso di questo anno visitò le principali città della penisola stringendo amicizia con vari letterati e personaggi noti. Sempre in quegli anni Vittorio Emanuele III re di Sardegna gli diede l’incarico di redigere un codice di leggi per la marina mercantile dei regi stati; il lavoro venne concluso e consegnato nel 1791, ma il sopraggiungere di impervie vicende politiche ne impedì la pubblicazione.
Con l’arrivo dei francesi a Nizza, nel 1792, iniziò per Azuni un periodo molto duro, a partire dalla confisca dei suoi beni, alla perdita del lavoro, sino alla impossibilità di avere un incarico in Sardegna per potervi rientrare. Quest’ultimo avvenimento fu uno dei più duri per il legislatore turritano: egli infatti, alla sua domanda di impiego a Cagliari si sentì rispondere, che avendo ormai speso tutte le energie giovanili in Piemonte, lì poteva rimanere.
Seguirono cinque anni di povertà, nei quali scrisse Sistema universale dei principii del diritto marittimo in Europa, lavoro che venne pubblicato solo grazie al generoso contributo del Marchese Manfredini ministro del granduca di toscana, che aiutò Azuni in uno dei periodi più duri della sua vita. All’interno dell’opera vengono presentate, le celebri teorie de mari libero e dell’istituzione del consolato di mare, la dissertazione della seconda, dedicata all’onore della Repubblica di Pisa, gli fruttò nel 1796 la cittadinanza pisana.
Da quel momento iniziò per Azuni un periodo di grande fama, il suo sistema di diritto venne citato da tutti i tribunali commerciali europei, tale notorietà lo portò nel 1800 a far parte della commissione che scrisse il Codice Napoleonico, nello stesso anno gli venne data la cittadinanza francese. Pasquale Tola dice che ‘finché durò in carica sotto il governo francese, fu l’amico e il protettore dei sardi e del commercio loro’. Nel 1805 gli venne dato l’incarico di giudice, e sei mesi dopo quello di presidente della corte d’appello di Genova.
Nei dodici anni passati sotto l’egida del grandioso impero franco-napoleonico, Azuni, continuò la sua attività di studioso pubblicando parecchie opere tra le quali ricordiamo: Mémoire pour les courtiers de Marseille (Paris 1803), Appel aù gouvernement de vexations exercées par le corsaire français l’Aventurier contre des negocians liguriens (Genes 1806), Origine et progrès de la législation maritime (Paris 1810), Essai sur l’histoire géographique, politique et naturelle du royaume de Sardaigne (Paris 1799), quest’ultima completata nel 1802 con le stampe dei fratelli Levrault.
Nel 1814 Genova cadde sotto la dominazione inglese, Azuni perse la carica pubblica e con lei il suo lavoro, iniziò così un altro periodo di grande indigenza, per circa quattro anni si mantenne vendendo gran parte della sua ricca biblioteca. Il primo agosto del 1818 il Re di Sardegna nominò, il giurista turritano, giudice del consolato di Cagliari, e nel 1820 presidente della biblioteca della Regia Università di quella stessa città. Per capire l’importanza di quest’ultimo incarico basti dire che la biblioteca cagliaritana risultava essere l’archivio nonché l’ufficio del registro dell’isola; al periodo cagliaritano risale l’opuscolo Della pubblica amministrazione sanitaria in tempo di peste (Cagliari 1820).
Azuni morì nel capoluogo sardo il 24 gennaio 1827, e lasciò in eredità all’Università di Sassari gran parte delle sue opere.
E’ sepolto nel Santuario di Nostra Signora di Bonaria, al lato sinistro davanti all’altare, proprio per la sua opera come “legislatore dei mari”.