L’Ordine redentore della Mercede nacque con carattere laicale e durante il primo secolo i suoi membri per lo più furono laici; esso veniva governato secondo le disposizione emanate dai Capitoli Generali che si radunavano ogni anno. Nel 1272 il Maestro Generale Fra Pietro Amer raccolse tutte le precedenti disposizioni, ne diede altre e le promulgò in un corpo di leggi che divennero le prime Costituzioni dell’Ordine, importanti specialmente per il prologo dove sono contenuti gli elementi essenziali sulla natura dell’Ordine e che possono essere considerati come il testamento spirituale di S. Pietro Nolasco.
Con l’aumento dei religiosi chierici nel Capitolo Generale celebrato nel 1317 in El Puig, vicino Valencia, fu eletto Maestro Generale per la prima volta un sacerdote, Fra Raimondo Albert, che emanò nuove Costituzioni nel 1327 in cui si sottolineavano gli aspetti spirituali e monastici della vita religiosa e si davano indicazioni specifiche per la redenzione degli schiavi.
Tra i Maestri Generali del primo periodo è da ricordare Natale Gaver (1452-1474) che preparò una nuova edizione delle Costituzioni Albertine pubblicata con il nome di Speculum Fratrum. In quest’opera sono riportate anche preziose notizie storiche dei primi tempi e dei primi religiosi dell’Ordine. Con questo Generale l’Ordine Mercedario ottenne l’esenzione dalla giurisdizione dell’Ordinario del luogo. Sotto il suo generalato il numero dei religiosi era arrivato a 550 sparsi nelle 62 case, la cui attività, secondo lo stesso Gaver, consisteva ” nel predicare, celebrare i divini uffici, ascoltare le confessioni e lodare Dio con canti e salmi e in più nel liberare i fratelli schiavi con le elemosine dei fedeli“.