L’Ordine della Mercede nel secolo XVI continuò ad estendersi anche in Spagna e Francia.
L’Ordine della Mercede nel secolo XVI continuò ad estendersi anche in Spagna e Francia.
Per quanto riguarda l’Italia, dopo il primo convento fondato in Cagliari (Sardegna) con la donazione fatta dal re Alfonso di Aragona nel 1335, vennero le altre fondazioni: prima a Napoli nel 1442 e poi a Palermo nel 1463. A queste prime fondazioni ne seguirono altre, tra le quali merita di essere ricordata quella di Roma (S. Rufina) nel 1569 e quella di S. Adriano al Foro Romano.
Durante i secoli XVII e XVIII l’Ordine della Mercede raggiunse il suo maggiore sviluppo: nel 1775 aveva in Europa 229 conventi con 4.493 religiosi, suddivisi in otto Province o vice- province. In Italia la Provincia fu costituita nel 1606 con la separazione dei suoi otto conventi dalla Provincia di Aragona; in Sardegna i sette conventi allora esistenti furono costituiti in Provincia nel 1750, ugualmente separati dalla Provincia di Aragona.
Con l’aumento dei religiosi si ebbe anche una maggiore presenza dei Mercedari negli ambienti universitari sia di studenti che di professori.
In campo teologico si segnalarono specialmente Girolamo Perez (1470-1549); Francesco Zumel (1540- 1607); l’arcivescovo di Cagliari Ambrogio Machin (1580-1640); Giovanni Falconi (1596- 1638); Silvestro de Saavedra (1580-1643), famoso per la sua mariologia. Nell’opera “Sacra Deipara” egli trattò particolarmente dell’Immacolata Concezione di Maria, dottrina sempre difesa dai Mercedari, anche quando ancora non era dogma di fede, e che diede origine nell’Ordine al movimento del voto di sangue con cui i Mercedari promettevano di difendere, anche a costo della vita, questo privilegio di Maria nell’insegnamento della teologia e nella predicazione.
Nella letteratura emerse Gabriele Tellez (1586-1648), universalmente conosciuto come Tirso de Molina, che scrisse oltre cento commedie tra cui El burlador de Sevilla y convidado de piedra, che creò la figura del Don Giovanni castigato per le sue malefatte.