Il 7 settembre 2008, a conclusione dei festeggiamenti per il Primo Centenario dalla proclamazione della Madonna di Bonaria a Patrona Massima della Sardegna, la presenza di Benedetto XVI solennizza questo momento celebrativo. Egli ha voluto compiere un viaggio eminentemente mariano, così come la Radio Vaticana ha annunciato. E questo non può che fare onore al Santuario e a tutti i Sardi che hanno in “Nostra Signora” un luminoso faro a cui guardare, indicato dai Pontefici e ripresentato costantemente alla nostra attenzione.
Papa Ratzinger ce lo ripropone con le parole della “Ave Maria” sarda: “La vostra Isola, cari amici della Sardegna, non poteva avere altra protettrice che la Madonna. Lei è la Mamma, la Figlia e la Sposa per eccellenza: “Sa Mama, Fiza, Isposa de su Segnore”, come amate cantare.”
E concludeva: Maria è porto, rifugio e protezione per il popolo sardo, che ha in sé la forza della quercia. Passano le tempeste e questa quercia resiste; infuriano gli incendi ed essa nuovamente germoglia; sopravviene la siccità ed essa vince ancora. Rinnoviamo dunque con gioia la nostra consacrazione ad una Madre tanto premurosa. Le generazioni dei Sardi, ne sono certo, continueranno a salire al Santuario di Bonaria per invocare la protezione della Vergine. Mai resterà deluso chi si affida a Nostra Signora di Bonaria, Madre misericordiosa e potente. Maria, Regina della Pace e Stella della speranza, intercedi per noi. Amen!
Papa Benedetto, nella giornata che ha passato a Cagliari ha voluto personalmente fare il gesto che ogni giorno i frati mercedari compiono: porre nella mano destra della statua della Madonna di Bonaria la navicella in cui poi viene inserita la candela, che lui stesso ha poi provveduto ad accendere.
Ha lasciato il suo zucchetto, l’autografo e una rosa d’oro che normalmente viene donata ai santuari più importanti. Ma soprattutto ha lasciato un grato ricordo in quanti lo hanno potuto avvicinare, seppure per pochi istanti.