O Vergine Santissima di Bonaria,
eccoci ora davanti al tuo bel simulacro. Cristo ci appare nelle tue braccia: è da Te che noi l’abbiamo ricevuto. Egli si è fatto uomo come noi, si è fatto nostro fratello per il Tuo ministero materno.

Questa non è una circostanza trascurabile, essa fa parte essenziale, e per noi importantissima, bellissima e dolcissima, del mistero della salvezza: Cristo a noi è venuto da Te, o Maria. Lo abbiamo ricevuto da Te, come il fiore dell’umanità aperto sullo stelo immacolato e verginale, che sei Tu.

E poiché se vogliamo essere cristiani, dobbiamo essere mariani: noi riconosciamo il rapporto essenziale, vitale e provvidenziale che ti unisce a Gesù: sei Tu, o Maria; che apri a noi la via che a Lui ci conduce. Noi guardiamo a Te come alla figura più perfetta della somiglianza a Cristo.

Tu sei il “tipo”. Tu sei l’immagine che meglio di ogni altra rispecchia Gesù. Tu sei “l’eccellentissimo modello nella fede e nelle carità” (LG 54). Com’è dolce, come è consolante avere, o Maria, la tua immagine, il Tuo ricordo, la tua dolcezza, la tua umiltà e la tua purezza, la tua grandezza davanti a noi, che vogliamo camminare dietro i passi del Signore.

Com’è vicino a noi il Vangelo nella virtù che Tu personifichi e irradi con umano e sovrumano splendore! La tua protezione ci apre la via per arrivare alla nostra salvezza in Cristo Signore. Tu sei la nostra alleata; la nostra avvocata.

Tu sei la fiducia dei poveri, degli umili, dei sofferenti. Tu sei perfino il “rifugio dei peccatori”. Tu hai una missione per tutti. Tu sei la consolatrice di ogni nostro dolore. Tu ci insegni ad essere buoni, ad essere forti; ad essere pietosi con tutti.

Tu sei la regina della pace. Tu sei la Madre della Chiesa. Perciò ci rivolgiamo a Te e ti invochiamo, o nostra “massima Protettrice”. Amen.

(Cagliari, 24 aprile 1970).